Un libro sì per sensibilizzare, ma anche per educare i cittadini al miglioramento ed all'efficienza in tema di acquisti, energia, acqua, mobilità e rifiuti per se stessi e per l'intera collettività in un'ottica non più eludibile e che rappresenta una delle grandi sfide globali: quella dello Sviluppo Sostenibile e dell'Ecologia.
Non è quindi una lettera aperta o un un semplice lungo elenco di sprechi, di quelle lettere che vengono nella stragrande maggioranza dei casi cestinate ancora prima di venire lette, al contrario è uno sguardo sul mondo reale ed una vetrina di buone pratiche. Una disanima disincantata, ma anche positivista, che non chiude le porte alla possibilità di cambiare lo stato delle cose, ma anzi le spalanca di fronte a noi.
Un libro per il presente, ma con lo sguardo immancabilmente proiettato al futuro.
«Che mondo è quello in cui viviamo? E quanto può durare? Un mondo che deve mantenere la sua musica [...] La chiave, dunque è la sostenibilità (meglio ancora il francese durabilité): durare, mantenersi nel tempo, di generazione in generazione, essere capaci di adottare una visione-azione di lungo periodo, sia in campo economico sia ecologico, per tenere conto dei diritti di chi verrà dopo di noi e delle conseguenze future delle nostre azioni odierne.»
«Potrà sembrare strano, ma il punto di partenza per vivere a spreco zero è cominciare dalla fine, guardare al fondo delle nostre vite, osservarci da dentro. E qual'è la nostra fine, pensandoci bene? I rifiuti. I rifiuti sono una sorta di specchio, ci dicono molto sulla nostra identità, su noi stessi e talvolta anche su chi ci sta accanto.»
«"Il potere ipermoderno non ha bisogno di sudditi ma di liberi consumatori!" Lo diceva già Pier Paolo Pasolini qualche decennio fa. A queste due forme di etero-direzione la cittadinanza può contrapporre la via di una comunità costruita a partire dalla libertà, un equilibrio delicato e prezioso fra diritti e doveri, attenzione e passione, emozione e progetti, ambizioni provate e pubbliche virtù: l'homo civicus, il cittadino attivo.»
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