Il romanzo si snoda lungo tutta una serie di vicende travagliate, fatte di donne che arrivano e che partono, si trattengono nella vita di Henry quel tanto che basta per trasmettergli a volte qualcosa a volte nulla, altre l’inutilità di questa presenza, altre ancora lo inducono a sradicare la sua indole per riconsegnarci un protagonista fragile e, non avrei mai pensato di dirlo, amabile a tratti. Il mondo femminile per Bukowski è un fiume in piena dal quale viene travolto giorno dopo giorno, al quale tenta di affidare un ruolo nella sua vita accorgendosi però che ne è allo stesso momento vittima e carnefice.
«Ehi gioia, cosa succede? Tammie cominciò a dar segno di vita. Si mosse. Aprì gli occhi. Era stata la voce nuova. Nessuno ascoltava più le voci vecchie. Le voci vecchie diventavano parte di sé, come le unghie.»
«Certo che avevano capito chi era. Sprizzava sesso da tutti i pori. Perfino gli scarafaggi e le formiche e le mosche se la sarebbero scopata.»
«Baciarsi è più intimo che scopare. Ecco perché non mi è mai piaciuto che le mie ragazze andassero in giro a baciare gli altri uomini. Preferirei che se li scopassero. Continuai a baciare Mercedes e dato che per me i baci sono così intimi mi venne ancora duro. Le montai sopra, baciandola come se stessi per tirare gli ultimi.»
«Non c’è niente di peggio di un porco sciovinista, dissi.»
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