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13 agosto 2008

Charles Bukowski - Shakespeare non l'ha mai fatto

Una raccolta di appunti e alcune poesie scritte da Bukowski durante un suo viaggio in Europa insieme alla sua Linda Lee, che ritorna sempre in queste sue pagine.
Venticinque foglietti, venticinque appunti, venticinque passi intensi, quasi fulminei dove racconta dei suoi itinerari fra la Francia e la Germania. Fra mal-di-testa lancinanti di primo mattino e treni che vanno nella direzione (pare) sbagliata. Le gite ai castelli e le letture di poesia ad Amburgo lo portano in una realtà completamente diversa dalla sua Los Angeles, quasi sembra che lo estranino dalla sua realtà, che però ricompare nell'affannosa ricerca di un totalizzatore alle corse dei cavalli, di un carrello-bar dove servirsi di tutto il vino a sua disposizione.
E Shakespeare non c'entra nulla in tutto questo, è il suo alterego perfetto.


«A quella ragazza piaceva tutto quello che mi annoiava e tutto quello che piaceva a me annoiava lei. Eravamo compagni perfetti: ciò che ci faceva tirare avanti era la tollerabile e intollerabile distanza tra di noi. Continuavamo a incontrarci ogni giorno - e ogni notte - senza risolvere niente e senza nessuna possibilità di trovare una soluzione. Perfetto.»

«Non c'è niente come il bere, che ti faccia sentire a casa dappertutto; la bottiglia non ha bisogno di nessun interprete»

«Non sono un uomo che pensa, seguo ciò che sento, e i miei sentimenti stanno con gli handicappati, i torturati, i dannati e i perduti, non per simpatia ma per fratellanza, perchè sono stato uno di loro, perduto, confuso, indecente, meschino, spaventato e codardo; ingiusto, e gentile solo a piccoli lampi e sebbene fossi fregato, sapessi che non serviva a niente, che non curava niente, lo rafforzava soltanto»

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