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19 giugno 2008

Charles Bukowski - Quando eravamo giovani

La prima raccolta di poesie di Bukowski, dedicata questa alla giovinezza.
Infatti le poesie, o per meglio dire i poemi - chi conosce Bukowski può già capire come siano scritte, rovesciando tutte le convenzioni dello stile-tipo - sono incentrati sui racconti di quest'età, specialmente la prima parte "As young as we were ever going to get" (Più giovani di così non si poteva) racconta delle prime esperienze dei soliti gruppi di ragazzini, che hanno il compito di celare la vera identità dei protagonisti dei racconti, ovvero il Bukowski stesso!
La seconda parte, più lunga e, a mio modesto avviso, anche la più bella, "The streets were all I saw" (La strada era tutto) è un insieme di racconti-poesie sui temi cari a Bukowski, ma la novità sta nella conduzione del racconto, nel modo in cui lui ci porta a leggerlo: ad alta voce, soffermandosi con pause evidenti, facendo assaporare sulla punta del dito che sfoglia la pagina la crudezza della verità di quei racconti.
Come scritto nella nota a fine libro: attenzione, Bukowski non è solo un vagabondo, ma è un vagabondo che scrive.


«Ho vagato di stanza in stanza
di città in città,
nascondendomi, cercando, aspettando...
per cosa?
per niente tranne
l'irresponsabile e negativo
desiderio
di almeno
non essere uguale a
loro.»

«Gesù, compare, che diavolo facevate là dentro?"
"scopavo", dissi al gentiluomo
e camminai fino in fondo al corridoio e scesi i gradini e rimasi
là fuori sulla strada ad accendere una di quelle
dolci sigarette messicane alla luce della luna.
per 3 dollari appena,
amavo la notte, il Messico e
me stesso.»

«di rado va come ci aspettiamo che
vada.
per la precisione,
mai.»
 

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