È sicuramente un libro giornalistico, riporta molto bene fatti, avvenimenti, nomi e date, come si può già capire dall’appendice carica di Ordinanze militari americane e Istruzioni.
È un libro ben fatto, che racconta nei particolari un mondo chiuso agli occhi esterni, che spesso si nomina senza realmente sapere cosa succede dentro. Un luogo del quale spesso si denunciano le condizioni disumane a cui sono costretti i detenuti (non prigionieri, just a detainee) senza conoscere completamente queste condizioni. E se le si conosce allora le si denuncia ancora di più.
Da leggere per chi vuole sapere di colori, odori, umori, metodi di custodia, deprivazioni di un angolo di mondo dove tutto è concesso, ma solo ad una parte in gioco.
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