América Latina, Fútbol, Rock'n'Roll

30 agosto 2006

Ancora Guantanamo/2

Ancora più incredibili sono le numerosissime accuse mosse al governo degli Stati Uniti d’America, repubblicano o democratico non mi pare faccia molta differenza; o meglio, le differenze ci sono ma non mi pare ci sia mai stata una grossa e decisa presa di posizione contro questi atteggiamenti, e il fatto di non usarli contro l’attuale amministrazione, se non ai fini propagandistici, fa molta paura.
Incredibile è comunque la leggerezza con la quale oltreoceano, nei palazzi del potere, si tratta questa questione: l’opinione pubblica ormai è apertamente schierata contro queste persone, contro questi abusi e questi reati ma lassù si continua a fare finta di non sentire.
Il gioco delle scimmiette continua e pare si tenti di esportare anche quello!

Sulle accuse di torture psicologiche. Articolo tratto da Il Venerdì di Repubblica

Guantanamo, gli psichiatri denunciano i colleghi complici

«Ora anche gli psichiatri, i Usa, si schierano contro formalmente l’inferno di Guantanamo. E raccontano storie come quella che segue.
Il detenuto Muhammad Al-Qahtani viene sottoposto a deprivazione sensoriale, deprivazione del sonno, umiliazioni e minacce con cani. Legato a una sedia, i medici gli attaccano una flebo. Sarà una droga? Un veleno o una medicina? A Guantanamo anche una flebo può terrorizzare. La flebo è innocua: semplicemente gli spara in corpo litri di soluzione salina e poco dopo Al-Qahtani ha bisogno di un bagno. “Fattela addosso” gli dicono. Collassa per ipotermia, un incidente a dir poco insolito in un’isola tropicaleantanamoatri, gli Usa, si schierano contro l'cil Venerdì di Repubbica.
Non un solo dottore ha qualcosa da eccepire sull’accaduto. A protestare sono gli agenti dell’Fbi. […]
“È una pratica inaccettabile, che viola tutti i codici etici della professione medica” spiega ilo professor Jack Geiger, fondatore di Physicians for Human Rights (Medici per i diritti umani). Sia Geiger che il grande psichiatra americano Robert J. Lifton ricostruiscono con pazienza tutte le convenzioni internazionali che da cinquant’anni a questa parte i medici hanno adottato per impedire il ripetersi l’orrore dei medici nazisti e dei loro crimini abominevoli sui detenuti dei lager.
Li conforta un libro freso di stampa in America, Il Giuramento tradito, dove il giuramento è quello di Ippocrate. Scritto da un grande esperto americano di etica medica, Steven H. Miles, il libro lascia parlare i fatti e ricostruisce quello che, ad oggi, ci è dato sapere: il ruolo inquietante dei BSCTs (Behavioural Science Consultation Teams) di Guantanamo, lo scandalo dei certificati falsificati per far sparire ogni riferimento alla morte per tortura dei detenuti di Abu Ghraib. […]
Perché anni di atrocità non scivolino via come l’acqua, senza lasciare un segno: devastano anche la vita di chi le pratica.»
Stefania Maurizi

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