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29 agosto 2006

Guantanamo

Guantanamo, per chi non lo sapesse, è una città meridionale dell’isola di Cuba, che fin dall’inizio del 1900 è nelle mani del governo statunitense per ragioni difensive prima e per combattere l’Asse nella seconda guerra mondiale poi; ma sicuramente è più famosa per il carcere di massima sicurezza posto sopra il proprio suolo: carcere di cui si hanno notizie sporadiche ogni anno, ma che continua a vivere e ad operare ininterrottamente da decine di anni, carcere dove non si identifica più l’uomo con un numero, figuriamoci con un nome.


Di seguito riporto stralci di articoli tratti dal quotidiano Il Riformista, 27 giugno 2006

Guantanamo, dove solo due detenuti su dieci sono membri di Al Qaeda


I dati del presente rapporto si basano su documenti scritti relativi a decisioni prese dal governo riguardo a detenuti accusati di essere nemici combattenti. […]


«Se, dopo quattro anni di detenzione, il governo non è in grado di stabilire se un detenuto è di Al Qaeda o talebano, vi è ragionevole motivo di concludere che non sia né l’uno né l’altro. Sulla base di questa ipotesi, i dati mostrano che il 40% [sui 517 studiati, n.d.b.n.he il 18% dei detenuti non è affiliato né ad Al Qaeda né ai talebani. è affiliato ad Al Qaeda motivo di concludere che non ] dei detenuti non è affiliato ad Al Qaeda e che il 18% dei detenuti non è affiliato né ad Al Qaeda né ai talebani.»
Il legame con Al Qaeda
«Il governo Usa descrive il legame di ogni prigioniero con la rispettiva organizzazione: “combattente per”, “membro di” e “associato a”. Rispetto al tipo di legame, su tutti i prigionieri, a prescindere dal gruppo con cui sono collegati, nella stragrande maggioranza essi sono identificati come “associati a” (62%) un certo gruppo. Una percentuale molto inferiore, il 30% è identificata come “membro di”. Solo l’8% è classificato come “combattente per”. La definizione di “combattente per” sembrerebbe ovvia, mentre le definizioni di “membri di” e “associati a” sono meno chiare, e potrebbero giustificare un livello di attenuazione molto ampio. […] Questa definizione estesa dell’affiliazione ad Al Qaeda potrebbe pertanto essere applicata a chiunque il governo ritenga abbia avuto occasione di parlare con un membro di Al Qaeda. Anche in questo contesto allargato, il governo ha concluso che un 60% abbondante dei detenuti non ha avuto neppure quel livello minimo di contatto con un membro di Al Qaeda.» […]


Esito delle indagini del Governo sugli atti ostili compiuti dai detenuti
«Secondo il Governo, meno della metà dei detenuti ha compiuto atti ostili contro gli Stati Uniti o i membri della coalizione… Il Governo ha concluso che non oltre il 45% dei detenuti ha commesso qualche atto ostile. Ciò è vero anche se la definizione di atto ostile data dal Governo non è impegnativa. 1 Il detenuto è fuggito, insieme ad altri, quando l’esercito degli Stati Uniti ostili contro gli Stati Uniti o i membri della coalizione...lo Questa definizione estesa dell' livello di attenuazione molto ampio. ruppo con cui sono collegati, nella stragrande maggioranz ha bombardato il suo accampamento. 2 Il detenuto è stato catturato in Pakistan, insieme ad altri combattenti Uigur.» […]


Detenzione continua dei non-combattenti
«Gli Uigur sono il gruppo più eclatante di individui ritenuti combattenti nemici e per i quali prove sommarie sono disponibili. Oggi, questi individui sono considerati Musulmani cinesi perseguitati, fuggiti in Pakistan quando l’Afghanistan fu attaccato dagli Stati Uniti dopo il famoso 11 settembre 2001. […] Inizialmente il Governo stabilì che questi individui fossero combattenti nemici, proprio come fece per tutti gli altri detenuti. Ora il Governo ha deciso che molti degli Uigur detenuti a Guantanamo Bay non sono in effetti combattenti nemici e dovrebbero essere liberati. Questo però non è ancora accaduto. Il Governo ha pubblicamente ammesso che molti degli Uigur sono stati ingiustamente accusati di essere combattenti nemici. La questione ora verte su quanti altri detenuti sono stati ingiustamente accusati dello stesso reato. Le prove che hanno convinto il Governo che gli Uigur fossero combattenti nemici è equiparata alle prove contro gli altri detenuti.» […]


Conclusione
«Ai detenuti non è stata data alcuna opportunità di contestare le accuse da parte del Governo contro di loro. E quindi sono ancora in carcere.»
Mark e Joshua Denbeaux







Aldilà dei numeri e delle percentuali, per quanto impressionanti, rimane l’assoluta impressione dell’inerzia che il governo dopo-11 settembre si è concessa per quanto riguarda le questioni riguardanti l’ordine pubblico e la sicurezza interna ed internazionale. Se da un lato è comprensibile e auspicabile, dall’altro si ha la sensazione che si passi più tempo a tentare di incarcerare più persone possibili, che poi, non tutti per carità, si rivelano innocenti, come se questa fosse la soluzione a tutti i mali, piuttosto che pensare a come realmente scovare il nucleo e a come rendere innocuo il suo potere: di certo non con alleanze petrolifere o interessi che vanno di pari passo con la politica (americana!).

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