América Latina, Fútbol, Rock'n'Roll

14 agosto 2012

Pino Cacucci - San Isidro Futból

San Isidro è una cittadina situata esattamente nel punto di confine fra tre Stati messicani: posto di frontiera per gente di frontiera. E' qui che si intreccia la vicenda della rozza squadra di calcio amatoriale del paese,molto più vicina ad essere una religione piuttosto che un semplice sport, insieme al ritrovamento di parecchi sacchi di uno strano fertilizzante bianco piovuto magicamente dal cielo.
E' una storia veloce, una lettura polverosa e senza tanti fronzoli che volutamente poco lascia a voli pindarici, narrata con una vena ironica formidabile e anche sorprendente. Una semplice storia di comunità, di quelle lontane che però sembrano così maledettamente simili alle nostre, o all'idea che noi abbiamo di queste.
San Isidro è fatta di persone semplici, rurali, che amministrano e si amministrano fra pallottole bicchieri di mezcal, anche ingenue a volte, ma con uno spirito di insieme enorme. Sono queste le qualità che Cacucci ci racconta in tutti i suoi libri: grandi persone semplici, quelle che vorremmo essere anche noi.



«E quando segnarono l'ottavo e il nono, Don Cayetano tornò a pensare, come più di mezzo secolo prima, che sei colpi sono pochi per una pistola.»

«Josefa Matamoros fu la prima a incontrarli e a chieder spiegazioni, e alla sua conseguente domanda su quale dei tre governi circostanti rappresentassero, i tre risposero "il governo e basta"; al che Josefa si tranquillizzò, perchè, così arroganti e maleducati, quelli potevano essere soltanto dei rappresentanti del governo, non dei malfattori qualsiasi.»

«I festeggiamenti durarono tre giorni. Don Cayetano e padre Pedro si presero la sbornia più colossale della loro esistenza terrena, durante la quale il sacerdote si scordòil castigliano e parlò solo in basco, tanto che l'alcalde temette che fosse posseduto dal demonio.»

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