América Latina, Fútbol, Rock'n'Roll

09 luglio 2009

Le grandi interviste di Rolling Stone

In questo libro sono raccolte diciotto interviste fatte dai più famosi giornalisti di Rolling Stone ad altrettanti personaggi del mondo della musica e dello spettacolo (Robin Williams), nelle quali parlano della loro carriera umana oltre che artistica.
Ovviamente diverse fra loro, ma nello stesso tempo accomunate spesso da vicende come l'abuso di droghe e alcol e da una sorta di "sindrome da notorietà" che, prima o poi, in un modo o nell'altro, ha colpito tutti.


PETE TOWNSHEND 28 settembre 1968
Rompere la chitarra, per me, è proprio come il teatro, è un'interpretazione, è un atto, un istante e non ha alcun senso, davvero.
JIM MORRISON 26 luglio 1969
[...] sono interessato all'attività che non ha senso, e con ciò intendo la libera attività. Il gioco. Un'attività che non ha nulla in sé a eccezione di ciò che è. Niente ripercussioni. Nessuna motivazione. Libera...attività.
JOHN LENNON 21 gennaio 1971
Mi è venuto in mente "Dio è il concetto con cui misuriamo il dolore", e quando inventi una frase come questa ti siedi e ci canti su la prima melodia che ti passa per la testa; il motivo è semplice perchè a me piace quel tipo di musica, poi mi sono limitato a metterci su le parole.
JOHNNY CASH 1 marzo 1973
Ricordo di aver firmato il contratto discografico proprio il giorno dell'uscita del disco. Allora, quando uscii dalla Sun, avevo in mano sia il contratto sia "Hey Porter". E 15 centesimi in tasca. Ricordo di essere uscito dallo studio, e che per strada c'era un barbone. Gli diedi i 15 centesimi.
NEIL YOUNG 14 agosto 1975
Devi cambiare in continuazione. Camicie, donne, qualsiasi cosa, io preferisco cambiare e lungo la strada perdere una bella fetta di pubblico.
ERIC CLAPTON 20 giugno 1985
E' un'ossessione [parlando dell'assuefazione da droga o alcol]. Una parte del mio carattere è ossessionata a spingere le cose al limite. Può essere di grande utilità se la mia ossessione è incanalata verso pensieri costruttivi o verso la creatività, ma può anche essere mentalmente, fisicamente o spiritualmente distruttiva.
ROBIN WILLIAMS 25 febbraio 1988
Avevo 26 o 27 anni e...bang, tutto quel denaro, tutte quelle copertine. Tra droghe e donne e tutto il resto, rimani travolto.E' come Uhaaauuu! Persino Gandhi sarebbe stato sotto pressione se avesse dovuto far fronte a una situazione così (fa la parte di Gandhi drogato) "Giusto una striscia, per faaavooore. Me ne faccio un po' e salvo il mondo - vaffanculo l'India!"
JERRY GARCIA 31 ottobre 1991
Non vogliamo che le persone si ritrovino senza lavoro. Ma vedi, ci siamo noi là fuori. E per poter continuare a fare, ci si deve divertire. E il divertimento prevede che ci sia cambiamento. Fin qui nulla di nuovo.
AXL ROSE 2 aprile 1992
Il mio primissimo ricordo conscio fu la sensazione di essere già stato qui e di avere in mano una pistola giocattolo. Sapevo che si trattava di una pistola giocattolo, ma non come facevo a saperlo.
BRUCE SPRINGSTEEN 6 agosto 1992
Qualcuno mi chiedeva: "Amico, come fai a suonare tanto a lungo?". Rispondevo: "Quella è la parte facile. E' fermarsi che è dura".
KURT COBAIN 27 gennaio 1994
Non contano i tuoi sforzi, emerge sempre l'idea che ti stai comportando da stronzo. Posso capire come una persona possa sentirsi al riguardo e diventare quasi ossessionata. Ma è così difficile convincere la gente a darsi una calmata. Rilassati, mostra un pochino di rispetto. Tutti caghiamo, in fondo (ride).
MICK JAGGER 14 dicembre 1995
Ha un titolo che ti prende [parlando di Satisfaction]. Ha un riff di chitarra che ti cattura. Ha un grande suono di chitarra, che all'epoca era originale. E coglie in pieno lo spirito dei tempi, il che è molto importante in questo genere di canzoni.
PATTI SMITH 11 luglio 1996
Solo perchè la gente non ti vede o non vede ciò che fai non significa che tu non esisti.
BOB DYLAN 22 novembre 2001
Ciascuno dei dischi che ho fatto è emanato dal panorama complessivo di ciò che rappresenta l'America per me. L'America, per me, è una marea montante che solleva tutte le navi, e non ho mai davvero cercato ispirazione in altri tipi di musica.

OZZY OSBOURNE 25 luglio 2002
Certo. Ho ballato con la morte, consapevolmente o meno, tante di quelle volte... Lo sai cosa faccio? Ogni anno, da quando ne avevo 45, faccio un check-up completo: colonscopia, esame della prostata; mi infilano delle cose su per il cazzo. E alla fine, mi dicono: "Stai benissimo".

KEITH RICHARDS 17 ottobre 2002
Penso invece alle canzoni che ho scritto: mi piacciono moltissimo quelle composte da "fatto". [...] Sono una rock-star miliardaria, ma mi ritrovavo nel fango insieme a quei frignoni, il che mi manteneva a contatto con la strada, al suo livello più infimo.

EMINEM 25 novembre 2004
Lascio perdere ciò che è scritto sulla carte e semplicemente inizio a blaterare, e qualcosa uscirà naturalmente. La musica per me è una forma di dipendenza. Se non faccio musica mi sento una merda.

BONO 3 novembre 2005
Torniamo alle canzoni che ascoltavo; per me erano preghiere. "How many road must a man walk down?". Non era una domanda retorica per me. Era rivolta a Dio. Era una domanda per la quale volevo una risposta e, mi domandavo, a chi devo porla? Non avrei chiesto a un insegnante.

Nessun commento:

Posta un commento