América Latina, Fútbol, Rock'n'Roll

07 dicembre 2007

AA.VV. - Io & Tondelli

È un libro carino, nulla di ché (ma non lo vuole nemmeno essere), con una qualche storia interessante da raccontare. Sono 9 racconti e un saggio il cui filo conduttore è, più o meno esplicitamente, l'influenza che ha avuto Pier Vittorio Tondelli nella produzione o più semplicemente nella vita degli autori.
A dire la verità non mi hanno entusiasmato troppo i passaggi nei quali si faceva esplicito riferimento a suoi libri o quando si lo si ringrazia per ciò che ha significato per tutti loro (e anche per il sottoscritto, grazie!), perchè tutto ciò penso sia ovvio nel momento in cui si scrive un racconto di questo genere, per di più inserito in un libro dal titolo esplicito. Preferivo di gran lunga le storie, le divagazioni che tanto gli erano care. Insomma, quando c'era qualcosa da raccontare, e si sente che qualcuno ne ha da raccontare!




I racconti migliori, per me - quindi da prendere assolutamente con il beneficio d'inventario - sono Fiat Lux di Ennio Trinelli e Battere la cecità di Mirko Roglia, dal quale estrapolo due frammenti:

«Io mi diverto per come la voglia di comunicare e tirar tardi, unita a quella tipica cordialità un po' ansiosa che hanno i modenesi e gli emiliani in genere, produca effetti di questo genere: una squallidissima pompa di benzina trasformata in balera all'aperto. Alle volte mi sento veramente di benedirla quella pompa di benzina.»

«Per questa filosofia non è raro il sorriso, la chiacchiera, la bevuta in compagnia, non è strano portare il gelato alla sconosciuta segretaria del piano di sopra con la quale hai scambiato poche parole tutta la vita, non è strano riunirsi attorno al tavolaccio del norcino durante il ritrovo rituale e lieto della p'caria o raccontarsi fole sopra il carro tremante delle pere mentre stai attento a non rompere il picciolo.»

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