América Latina, Fútbol, Rock'n'Roll

04 marzo 2013

Maruja Torres - Amor America

L'Amor America è un sentimento personale, è quella sensazione che ti prende quando, dopo aver conosciuto quei luoghi, capisci che si sono impossessati di te e che non potrai più farne a meno. Questo è quello che è capitato a Maruja Torres, giornalista ed inviata speciale per il quotidiano spagnolo El País, che ci racconta in questo suo diario.
Il suo è un viaggio da Sud verso Nord attraverso tutto il continente Sudamericano partendo da Puerto Montt, nella Regione dei Laghi cilena per arrivare fino a Nuevo Laredo, cittadina messicana separata dal Texas solamente dalle acque del Rio Bravo. Maruja percorre queste migliaia di chilometri su treni locali, seduta sopra panche di legno, in vagoni merci o sgabelli sfondati, alla continua ricerca di un mezzo di trasporto per riuscire ad esondare nel paese successivo.
La particolarità del libro è chiara. La immaginiamo con la testa compressa fra bagaglio e finestrino mentre il 1717 si inerpica sulle Ande ed il mal d'altura si fa intollerabile, se non fosse per quelle foglie di coca comprate alle bancarelle di dolciumi ai piedi della cordigliera. Immaginiamo il paesaggio che cambia senza sosta al suo fianco, seguendo l'andamento della natura, del tempo e degli sconfinati territori. Senza dimenticare la vita che si accende scendendo dai gradini dei vagoni ed all'uscita delle stazioni.
Da buona giornalista - mai tralasciando il motivo principe del viaggio: la stesura di articoli di corrispondenza estera - non mancano i riferimenti ad episodi di cronaca reale, come l'omicidio del fotoreporter spagnolo Juantxu Rodriguez a seguito dell'invasione degli Stati Uniti su Panama nel dicembre del 1989.
La cosa più interessante del libro però, come sempre succede, rimangono le persone che incontra durante i lunghi spostamenti: madri che organizzano le colazioni per i figli occupando una buona parte dei sedili liberi; indios avvolti nei loro ponchos e nei berretti di lana ai quali è impossibile dare un'età; il bambino orfano che gira i treni a domandare un besito ed un pasto caldo; il ladruncolo che, trovato un paio di orecchie interessate alla sua storia, si dimentica di svolgere il suo poco nobile mestiere.
«Tutto sommato, il mio era un viaggio attraverso la gente. O almeno pretendeva di esserlo. E il treno era fatto dalla gente.» Bene, il libro è finito. Siete stati anche voi contagiati dall'Amor America.


«Ciò che i treni possiedono, e anche se cadono a pezzi nessuno gliela può togliere, è la loro storia. In America Latina, la storia del treno è anche quella dello sfruttamento di ogni paese, perchè la rete ferroviaria, quasi sempre costruita nel secolo scorso dai monopoli stranieri, serviva affinché le compagnie estere si portassero via le materie prime di cui necessitavano.»

«Non c'è niente di più assurdo che una frontiera, e nessuno più idiota del tipo in divisa che si sente importante perchè crede di poter dividere il mondo esigendo un documento.»

«Per la Bolivia il Vaticano è lontano, come per tutta l'America Latina, e la Chiesa dei Poveri può contare solo sul proprio lavoro per difendersi dall'invasione delle danarose sette nordamericane che predicano la rassegnazione. I sacerdoti solidali, che vivono tra la gente e che così spesso muoiono con loro, sono stretti fra il Papa di Roma e quello di Washington, tra due forme - non molto diverse - di esercitare il potere.»

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